Primi numeri e bilanci della stagione 2016/17. Il 'peso' dell'impiantistica


Lo dicevo, io: “Vedrete le statistiche di fine stagione: neve naturale o no, la gente va a sciare lo stesso”. Difatti. Sono usciti da poco i dati del consueto survey di Skipass Panorama Turismo, l’osservatorio del turismo montano promosso da ModenaFiere nell’ambito di Skipass, salone del turismo e degli sport invernali, realizzato di Jfc. Oggetto del monitoraggio sono 61 stazioni sciistiche italiane, analizzate nella complessità del sistema: dagli impianti alla ristorazione, dall’ospitalità all’offerta turistica e sportiva, fino alla composizione e provenienza della clientela. Il 2016/2017 per il sistema neve si chiude con un incremento delle presenze pari al +4,2% ed un parallelo incremento del fatturato del +4,7% rispetto ai dati dello scorso anno. Il comparto ha recuperato, nel suo complesso, una quota economica di rilievo, pari a 447 milioni di euro, portando il fatturato del settore a 9 Miliardi 974 milioni di Euro. Ma il dato più rilevante – in termini positivi – è quello che fa riferimento all’EBITDA (margine operativo lordo), che per la imprese della filiera turistica nel suo complesso è cresciuto del +8,9%. “Sono risultati che ci permettono di guardare con entusiasmo alla prossima edizione di Skipass”, commenta Paolo Fantuzzi, amministratore delegato di ModenaFiere. “Arricchiremo la formula del salone con iniziative b2b nell’ambito turistico e con eventi dedicati alla promozione della montagna bianca.”

Ma spesso dimentichiamo che alla base del sistema resta sempre l’impiantistica nazionale. L’ANEF, l’associazione delle aziende che gestiscono impianti (che fa capo a Confindustria), questa primavera ha tenuto un ‘succoso’ congresso annuale, che ha sancito la sua svolta green (sul tema, vedi news qui).

Ne è emerso anche un settore ben più poderoso e incisivo di quanto non si pensi. Gli impianti funzionanti in Italia sono circa 1500, di cui 1200 aderiscono ad Anef; le aziende sono circa 380, per una forza lavoro di 10.000 addetti fra fissi e stagionali. Per la maggior parte sono in tutte le regioni alpine, ovviamente (dalla Val d'Aosta, passando per Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli), ma sono presenti in tutta Italia, perfino in Sardegna (senza dimenticare gli impianti non a uso sciistico come a Taormina, Isola d’Elba ecc.). Non solo, sempre più attuale è il tema sulla costruzione di impianti in ambito urbano con modalità di trasporto pubblico o per attrattiva turistica, come ormai è frequente vedere nelle metropoli di tutto il mondo.

Il fatturato medio lordo del settore si attesta attorno a 1 miliardo di euro, con un indotto a favore della filiera (rifugi, maestri di sci, hotel, ristoranti ecc) calcolato sui 7 miliardi (a seconda del contesto geografico e della vocazione turistica della località montana). Circa il 30% degli incassi è riversato sul territorio sotto forma di acquisto di beni e servizi forniti da aziende locali, investimenti in nuovi impianti ed attrezzature (battipista, cannoni ecc) acquistate quasi esclusivamente da aziende italiane (quindi un ulteriore indotto sul territorio). Un altro 30% viene erogato ai dipendenti sotto forma di salari e contributi.

I progetti che ANEF porterà avanti nel futuro (sia immediato che più medio termine) sono vari e interessanti: "Quando la Neve fa scuola" progetto FISI - MIUR al terzo anno; la prosecuzione della partecipazione attiva con gruppo ricercatori ENEA e Ministero dell'Ambiente soprattutto sulla water footprint e sull’impatto ambientale sostenibile degli impianti; la ‘Carta di Cortina’.