Alla caccia di neve naturale: Stubai (Tirolo) e la sua case history


Con questa carenza di neve naturale, e la straniante situazione dello sci (pur ottimo) sulle strisce bianche in uno scenario quasi imbarazzante, la voglia di ghiacciaio sale. E quelle che fino a qualche anno fa erano considerate stazioni sciistiche da fuori stagione, si guadagnano ora la ribalta. Cervinia, Tonale, Val Senales, Solda in Italia, Les 2 Alpes, Tignes-Val d’Isere, Val Thorens, La Plagne-Les Arcs in Francia, ritornano di attualità. In Austria, sono almeno sette le località dotate di piste di alta quota: da ovest a est , Kaunertal, Pitztal, Sölden,  Stubai e Hintertux in Tirolo. E ancora: Dachstein e Mölltaler verso Stiria e Carinzia. Per trovare un ‘signor ghiacciaio’ con tante piste aperte e fondo di neve in gran parte naturale, senza fare troppa strada, basta poi uscire dall’autostrada 15 minuti dopo il Brennero e .. puf… ecco che il sipario si apre sulla Stubaital. E’ una valle amena e idillica, ma anche grandiosa, dalla natura potente. Davvero vicinissima all’Italia. Nella testata si sviluppa la stazione sciistica principale del ghiacciaio (altre minori sono lungo la valle, come Elfer e Schlick 2000), ben conosciuta da emiliani e ‘nord-estini’. Se ci capitate in un giorno feriale di novembre o aprile noterete che ci sono molto migliaia di persone, quando stazioni analoghe in Italia sarebbero pressoché deserte. E la ricerca di neve buona, grazie all’alta quota, fa sì che le presenze stiano aumentando anche adesso in pieno inverno, quando in teoria la concorrenza delle altre stazioni ‘normali’ è massima. Mi soffermo oggi su Stubai non soltanto perchè c'è un po' di neve vera (pur tuttavia solo metà delle piste sono aperte, meno che sulle Dolomiti!), ma perchè, indipendentemente dagli andamenti climatici, la sua business story è emblematica di come funziona l’industria dello sci in Austria e di come funziona meno in Italia (un po' come nel calcio: in Bundesliga stadi sempre pieni, in Serie A, una tristezza)..Il segreto sta anche nella natura imprenditoriale delle società che gestiscono gli impianti, e nella partecipazione (spontanea o indotta, comunque ‘bulgara’) di tutti gli attori dell’economia negli enti del turismo (in questo caso il Tourismusverband Stubaital, consorzio turistico), senza tante beghe di campanile o politiche (che ci sono, ma vengono tenute sottotraccia per il bene comune): non solo alberghi e ristoranti, quindi, ma anche esercizi commerciali e tutte le imprese della valle. Ecco che, come in altre parti dell’Austria, la società impianti è protagonista, ma lo è a tutto tondo, possedendo e gestendo alberghi e rifugi. Non solo: l’attività di marketing e promozione, che conta su budget di circa 1.000.000 di euro l’anno al momento diretti essenzialmente ai mercati emergenti dell’est, è cofinanziata dal consorzio turistico. Tutti uniti, per la causa, insomma.  Ed è così che i fatturati della società di gestione Wintersport Tirol AG si aggirano sui 45-50 milioni di euro, con oltre 300 dipendenti, di cui la maggior parte direttamente sotto la società Stubaiergletscher (Ghiacciai Stubai). I passaggi agli impianti sono fra 1.100.000 e 1.200.000 l’anno, e circa 800.000 i pernottamenti invernali. Nei giorni di punta fino a 12.000 persone sciano in ghiacciaio (la portata totale è di 37.000 persone ora). “Tutto senza un centesimo di finanziamento pubblico”, dichiarano ufficialmente i manager della società. Con questi numeri, è certo più facile investire: negli ultimi anni è stata sostituita la vecchia telecabina Rotadl con una seggiovia a 8 posti con sedili imbottiti, riscaldamento e cupola, da Gamsgarten al plateau di Daunferner (molto bello e ampio). Poi è stata montata la nuova seggiovia a 4 posti Daunjoch, che ha ampliato il comprensorio: sale fino a 3000 in una zona vergine, dove è stata ricavata la Run Black Daunhill, di 3,2 chilometri e 60% di pendenza, che scende sui versanti del Daunjoch (notare il gioco di parole: Daunhill come ‘downhill’, discesa). Da qui si può proseguire per il ritorno a valle a Mutterberg per una sciata continua di 1300 metri di dislivello per 10 km. In tutto sono circa 62 km di piste, su 205 ettari preparati. Inciso interessante: Stubai è una delle poche località che con trasparenza fornisce cifre effettive e verificate sulla lunghezza delle piste, specificando che la distanza teorica percorribile considerando le curve di uno sciatore medio assomma a 104 km.

Tutto questo Ben di Dio in attesa della nuova cabinovia 3S Eisgrat in 2 tronchi, che dal 2015-16 razionalizzerà sia l’accesso alle piste, evitando il problema dei parcheggi lontani e della conseguente navetta, oltre ovviamente a consentire una salita in quota sicura anche nei non rari giorni di vento e bufera, che la scorsa stagione sono costati 10 giorni di chiusura totale (valore di tutto l’investimento compreso le infrastrutture accessorie 58 milioni di euro!!).

Nelle vaste aree circostanti le piste si snodano spettacolari tracciati freeride da percorrere in tutta sicurezza grazie alle alle attività di prevenzione del Powder Department. Il grande Snowpark Stubai Zoo è il cuore pulsante delle discipline freestyle, mentre le famiglie con bambini possono contare sul BIG Family Ski Camp, che offre servizi di baby sitting, corsi di sci, giochi sulla neve, divertimento sulle BIG Family Fun Slope, la BIG Family Boardercross e corse sul gatto delle nevi. Dalla piattaforma panoramica TOP OF TYROL si gode di una vista mozzafiato sulle Alpi, mentre alla stazione Eisgrat ci si può addentrare in una profonda grotta di ghiaccio. Delizie gastronomiche regionali sono servite agli ospiti nei sette ristoranti del comprensorio, cinque self service e due à-la-carte come lo Schaufelspitz, il più alto ristorante gourmet delle Alpi. 

Info: www.stubai.at; www.stubaier-gletscher.com

Leggi Fabio Bottonelli anche su: www.bestroutes.it