Consigli per la baita: cosa deve mangiare lo sciatore?

Bisogna stare leggeri perché rischiamo di non digerire se prendiamo un po' di freddo sulle piste?  O invece è giusto far lavorare le forchette perché abbiamo consumato molte calorie sciando e ne abbiamo bisogno altrettante per arrivare all'apres-ski del tardo pomeriggio? E quali scelte dobbiamo fare a tavola al mattino a colazione prima della nostra giornata sulla neve? Assaliti dai dubbi di fronte a menu tanto lunghi quanto invitanti, spesso vorremmo il conforto di un esperto nutrizionista che ci possa consigliare. 
Spesso basta il buon senso che ci imporrebbe di applicare la modica quantità a qualsiasi scelta noi si faccia. Al tempo stesso vanno conosciute le linee guida del buon sciatore perché una grande discesa comincia quando le gambe sono ancora sotto al tavolo - regole di base che funzionano sia per lo sciatore professionista che per il master che scia tutti i weekend così come per l'appassionato che riesce a farsi solo un paio di weekend sulla neve a cui peraltro non arriva nemmeno molto in forma.
 

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La colazione

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Il pasto più importante della giornata dovrebbe essere anche il più abbondante. C'è chi in albergo - soprattutto in Trentino e in Alto Adige - guarda con sospetto inglesi e tedeschi che si affannano dietro a uova, bacon e salsicciotti alle 7 del mattino e chi invece apprezza, imita e digerisce. La colazione perfetta, che deve fornire allo sciatore tutta l’energia necessaria per affrontare l’intensa attività fisica prevista e le basse temperature, comprende invece il classico  yogurt con cereali o frutta secca, una tazza di tè o caffè accompagnata da biscotti o fette biscottate con marmellata o miele e una spremuta o, in alternativa, un frullato di frutta fresca. Ça va sans dire: quei panetti di burro coperto conun leggero strato di sfoglia che molti pasticceri si ostinano a chiamare croissant possono facilmente risultare indigesti, soprattutto quando l'età dello sciatore rende più complicato digerirne uno piuttosto che fare tre nere consecutive.
 

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Lo spuntino di metà mattina

C'è sempre una scusa buona per fermarsi un attimo durante una giornata di sci. Cogliete l'occasione per chiudere quel buco nello stomaco. Niente caffè a stomaco vuoto: meglio un paio di cubetti di cioccolato fondente (chi ha il coraggio di portarsi dietro le barrette energetiche?) o una gelatina di frutta, senza esagerare con gli zuccheri che poi creerebbero scompensi.
 

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Il pranzo

Chi siamo noi per dirvi che non dovete ordinare "patate, uova e speck", polenta e capriolo, fonduta e raclette o salamelle con i funghi fritti? Se queste ordinazioni presuppongono una pennica sulla panca del rifugio o sul sedile della telecabina che vi riporta subito verso valle, allora concordiamo e anzi ci complimentiamo. Altrimenti vi diciamo solo che un piatto di pasta con un condimento light (anche solo al pomodoro, come si faceva una volta), sarebbe molto più facilmente digeribile. Se avete fatto una buona colazione, 80 grammi di pasta potrebbero bastarvi. O perché non una zuppa calda, magari d'orzo, che vi porta proteine e carboidrati in modo molto equilibrato?
 

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Cosa bere?

Attenzione all’idratazione! Quante volte ci siamo scoperti a mettere in bocca un po' di neve per bagnare le labbra? A causa delle basse temperature e del vento, infatti, il corpo si disidrata molto velocemente mentre si scia ma al contempo per il freddo tendiamo a bere poco. È quindi essenziale bere molta acqua - meglio se naturale - durante il pasto per sopperire alla mancanza di liquidi. L'alcol, di qualsiasi genere sia, rallenta i movimenti, abbassa la soglia dei riflessi e - in qualche caso - ti fa pure prendere una multa per sciata in stato di ebbrezza. Quante volte avete visto qualche sciatore molesto (soprattutto straniero) sciare creando pericoli a chi gli stava attorno? L'alcol non aiuta nemmeno a riscaldare le membra dato che, essendo un vasodilatatore, al contrario finisce per contribuire a disperdere più facilmente il calore corporeo. Grappe, amari alle erbe di montagne, superalcolici in genere, birre, cocktail e bombardini andrebbero tenuti per il fondovalle.

di Enrico Maria Corno