Turismo-Valle d'Isarco: il fascino dell'Alto Adige a misura di sciatore

10 Gennaio 2009

Sci o non sci, non importa. Qui si vive la montagna in modo globale, per ‘stare bene’. Comune denominatore dei piccoli gioielli della Valle Isarco, in Alto Adige è infatti il mix di quiete, natura, panorama, valori autentici (e prezzi inferiori rispetto alle solite località celebrate)… Sono molte, e tutte da provare, le piccole località poco note . E tutte possono fare da base per raggiungere con brevi tragitti in auto o in skibus importanti aree sciistiche: ovviamente, la stessa Valle Isarco, più di 80 km di piste nell’ area Bressanone e dintorni che comprende Plose, Gitschberg-Maranza, Jochtal-Valles, e l’Alta Valle Isarco, 53 km di piste nell’area Vipiteno e le sue vallate che include Racines-Giovo, Monte Cavallo-Vipiteno e Ladurns-Colle Isarco. Naz/Sciaves, per esempio, è a circa 800 m sul cosiddetto ‘altopiano delle mele’ in posizione strategica dove la Val Pusteria confluisce nella Valle Isarco. Oppure, tutti sugli 800-1000 metri, ecco Velturno, Villandro e Barbiano e Laion, all’imbocco della val Gardena: sono paesini su balconate naturali in vista delle Dolomiti. Fundres, Luson, Funes sono invece in solitarie valli laterali piene di neve, ideali e ben organizzate per una vacanza tutta al naturale ‘non solo sci’ (slittino, passeggiate, ciaspole, baite aperte anche d’inverno) ma sono anch’esse vicinissime alle aree sciistiche della Valle Isarco e altre delle Dolomiti. E non si creda che queste siano località ‘desolate’: dispongono tutte di alberghi 4 stelle e 3 stelle con centro benessere e di diffuse piccole strutture familiari (affittacamere, masi agrituristici). La quota non eccessiva (tra 500 e 1200 m) e le strade ottime garantiscono una viabilità sempre sicura e agevole in ogni condizione meteorologica.

di Andrea Greco
10 Gennaio 2009

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