Bukovel, la ski area ucraina costruita da un italiano che oggi ospita due famiglie di rifugiati in Alto Adige

17 Marzo 2022

© Fotografia - Антон Алексеенко


Come quasi tutto in Ucraina anche le seggiovie di Bukovel sono ferme. Parliamo della più grande stazione sciistica ucraina, situata nei pressi del paese di Polyanytsya, sui Carpazi. Non si scia più dal 24 febbraio quando il presidente Zelensky ha imposto la legge marziale in seguito all'invasione russa.

Nella parte occidentale dell’Ucraina, a sud di Leopoli e non lontana dal confine con la Romania, si sviluppa questo comprensorio sciistico che, nonostante le quote non troppo elevate, tra i 900 e i 1372 metri, è in grande e continuo sviluppo. Ideata a partire dagli anni 2000, Bukovel ha vissuto una crescita continua negli accessi così come nelle infrastrutture nel recente passato. Attualmente ci sono una quindicina di seggiovie più skilift e tapis roulant al servizio di oltre 60 km di piste per lo sci alpino. Tra gli artefici di questo comprensorio, che è oggi uno dei più ampi dell’est Europa, c’è Stefano Nicolussi Rossi, imprenditore altoatesino con la sua Vita Srl di Appiano (Bolzano).

bukovel

“Dal 2008 abbiamo realizzato il 70% delle infrastrutture di Bukovel che è l più grande dell’Est, paragonabile con la grandezza di Plan de Corones - ha spiegato l'imprenditore a La7 nel corso della trasmissione ‘Coffee Break’. Gli stretti rapporti con l’Ucraina coinvolge particolarmente Nicolussi Rossi che in questi giorni drammatici sta ospitando due famiglie ucraine.

“Già dall’autunno si capiva che c’era nervosismo in Ucraina ma nessuno avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a tanto - continua - Ospito una famiglia composta da papà mamma e tre figli oltre a una seconda coppia. Hanno lasciato i loco cari, i genitori che sono trovo anziani e no possono muoversi. Giorno e notte sono sono incollati allo smartphone per cercare di contattare parenti e amici che hanno lasciato in Ucraina. Solitamente tra russi e ucraini ci sono rapporti di parentela, di amicizia. Sono delusi, non capiscono perché c’è la guerra”.

L’imprenditore aveva investito anche in Crimea, per poi ricominciare da capo dopo l’invasione russa del 2014. “Ho amici da entrambe le parti, non c’è ancora tra russi e ucraini, credo che tutto sia stato strumentalizzato”

di Redazione DoveSciare.it
17 Marzo 2022

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