Sofia Goggia e il sogno Milano Cortina
23 Giugno 2025

© Fotografia - Fisi Pentaphoto - Sofia Goggia
A febbraio 2026, quando a Cortina si disputeranno le gare di sci alpino femminile valide per le medaglie olimpiche, saranno passati ben 8 anni da quell’indimenticabile oro di Sofia Goggia nella discesa libera di Pyeongchang 2018. A Pechino, quattro anni dopo, e in pista per miracolo dopo uno degli innumerevoli infortuni che hanno costellato la sua carriera, la sciatrice bergamasca conquistò un argento. Quest’anno l’occasione unica di partecipare ai "Giochi di casa”.
“Tutti mi chiedono solo dei Giochi. Ma io, dentro di me, ci penserò quando sarò alle Olimpiadi. Non ha senso pensarci prima della preparazione in Argentina, delle gare di Coppa del Mondo, che andranno affrontate con massima lucidità e concentrazione”, ha spiegato Goggia in un’intervista al Corriere della Sera. Sofia ripercorre le medaglie passate, “due fasi diverse, due età distinte. L’oro olimpico l’ho vinto a 25 anni arrivando da prima al mondo nel ranking, quindi ero la super favorita. Ricordo la bellezza di come sono arrivata a quel giorno sapendo di aver dato tutto. La gratitudine nel poter finalmente prendere parte ai Giochi olimpici”.
Diversa l’esperienza cinese, lì Sofia aveva sciato due giorni: “ero mentalmente e fisicamente provata. Sciare era la cosa che mi riusciva meglio, provavo tantissimo dolore nel camminare. Un giorno al villaggio olimpico ero inciampata e avevo visto i ‘draghi’”. Eppure è arrivato un argento. Ma quello di Sofia Goggia è un rapporto particolare con il dolore. Dopo tante cadute e altrettanti come-back ha imparato a conviverci.
“A volte mi chiedo: ‘Ma come cavolo ho fatto?’. A St. Moritz ho corso una gara dopo un’operazione di un’ora e 40 minuti alla mano fatta meno di 24 ore prima. Ma la mia forza sta proprio nello spostare l’asticella dei limiti, almeno ogni tanto”, ha spiegato ancora al Corriere della Sera.
E i Giochi di Milano Cortina, che lo scorso anno, dopo l'ennesimo grave infortunio in allenamento a Ponte di Legno sembravano lontanissimi, ora sono dietro l’angolo. E Sofia è una delle possibili portabandiera dopo aver dovuto rifiutare nel 2022 per concentrarsi sull'infortunio, "Sarebbe un orgoglio che tutti gli atleti vorrebbero avere. Chi sarà scelto sfilerà a San Siro e si porterà dietro un ricordo bellissimo per tutta la vita".