Brignone: "Mi sto facendo un c... così per tornare"
24 Settembre 2025

© Fotografia - Fisi Pentaphoto - Federica Brignone
La seconda Coppa del mondo e poi il grave infortunio agli italiani. La stagione agonistica 2024/2025 di Federica Brignone si è trasformata presto da un sogno a un incubo. Un inverno strepitoso, con 10 vittorie e la Coppa di cristallo alzata al cielo. Poi quel maledetto 3 aprile, in Val di Fassa, una caduta ed ecco l'infortunio più pesante della carriera. Frattura scomposta a tibia e perone e rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. E i Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 alle porte.
Esserci sarà difficile, difficilissimo, ma Federica Brignone ci proverà, come ha spiegato in un'intervista di Flavio Vanetti pubblicata sul Corriere della Sera.
Brignone è reduce da un'estate in cui ha dovuto rinunciare a "mare, surf, divertimenti: ho vissuto al JMedical della Juventus con il solo scopo di stare meglio", si legge nell'intervista. La campionessa è forte, una tigre, come ama essere definita e come si vede dal casco che indossa in gara ma ci sono stati momenti difficili come "quando ho capito che serviva il secondo intervento. Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta: ancora così dopo quattro mesi? D’altra parte non sono mancate fasi opposte: spesso mi sono sentita forte, reattiva, positiva. Insomma, combattente come sono io".

Il prossimo step sarà il ritorno sugli sci: "Da una parte non vedo l’ora, dall’altra non vorrei rimettere gli sci e sentirmi a disagio: sarebbe una bruttissima botta". Federica spiega che mette in contro anche l'eventualità di non farcela ma al ritiro ancora non pensa: "Per come sono fatta io non so se lascerei. Probabilmente direi: 'Ok, quest’anno non ce la faccio, ma ci riprovo'".
Perché tutta questa fatica e tutto questo dolore dopo aver vinto tutto? "La decisione nasce dall’amore per lo sci. Se non mi fossi fatta male, magari sarei stata più pronta a smettere. Invece ora non posso tirarmi indietro".
Ora è una lotta contro il tempo perché "Le tempistiche di recupero andrebbero oltre i Giochi 2026 e la prossima stagione: c’è chi ha impiegato due anni per tornare da un infortunio analogo. Quindi io devo fregare il tempo, ragionando giorno dopo giorno. Quando tornerò a sciare e a gareggiare? Ancora non lo so. So già che non sarò preparata come nel passato. E so che la piena flessione del ginocchio non la recupererò mai, mi sono creata un guaio per la vita. Però desidero tornare a sciare e a fare sì che il corpo si fidi. Ma servirà pazienza: pure riprendere a sciare sarà una riabilitazione, capirò se potrò bruciare le tappe".
Inevitabile la domanda diretta sui Giochi 2026: I Giochi 2026… "Continuo a non avere una risposta, mi sto facendo un c… così per partecipare".