TRENTINO- Polemica per l'invasione dei maestri di sci "fasulli" venuti dall'est

12 Maggio 2010

TRENTINO- Una miriade di maestri di sci provenienti dai pesi dell'est ha preso d'assalto le stazioni sciistiche del Trentino. Una moltitudine di istruttori che, sentendo i maestri italiani, non sono neanche preparati a dovere. E sono tanti, tantissimi , se si pensa che nella passata stagione sciistico erano in 512, per lo più provenienti da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania, a fronte di 2200 maesti italiani.

La selezione per diventare maestro di sci in Italia è durissima, com'è noto, più che in altri paesi, ma dallo scorso inverno in Trentino anche gli stranieri possono esercitare la professione e per farlo basta compilare un form via internet e comunicato all Provincia in quale stazione si desidera insegnare. «Fino alla stagione precedente — spiega al Corriere della Sera Luciano Maturi, presidente dei maestri di sci trentini — la richiesta doveva essere inoltrata al nostro collegio e noi, per accoglierla, applicavamo un criterio più restrittivo, pretendevamo cioè la qualifica di maestro al massimo livello esistente negli stati stranieri. Ora è cambiata la normativa e tutto si può fare online, rivolgendosi alla Provincia. Il problema è che ci troviamo richieste accettate di gente che a mala pena sa sciare. Che sottoscrive di essere maestro anche se è solo insegnante di educazione fisica o ha fatto un corso di 15 giorni, con un piccolo attestato».

Ed ecco lo scandalo: su 10 "maestri" dell'est ben 9 non sarebbero in realtà maestri specializzati ma magari semplici professori di educazione fisica oppure persone che hanno un attestato dopo aver fatto un corso di 15 giorni, mentre per i maestri italiani, dopo dure selezioni, i giorni sulla neve sono 90...

di Andrea Greco
12 Maggio 2010

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