Indietro nella storia al Parkhotel Laurin di Bolzano


A volte gli hotel di città non sono proprio il massimo. Anonimi, cari, rumorosi, perfino un po’ sciatti. Non è certo così a Bolzano. Dove il Laurin, 4 stelle superiore, è un’istituzione. Sontuoso ma non troppo, ti dà il senso della storia e ti fa sentire partecipe della vita di una città (con le piste di Obereggen a 25 minuti ih ih ih…). Dopo un recente rilancio e varie ristrutturazioni, soggiornarvi è una piacevolezza. Forse le camere – a parte le suite più costose – sono la parte più normale, pur conservando un fascino unico con i loro grandi volumi tipici degli edifici vecchi. Sono 100, di diverse tipologie, arredate con mobili di pregio realizzati dalla falegnameria dell’hotel stesso su disegno dell’architetto Boris Podrecca, e ognuna con un’opera d’arte (da Liberty a impressionismo ed espressionismo, fino alla corrente conosciuta sotto il nome di “Neue Sachlichkeit”), con opere di artisti locali e internazionali come Alfred Kubin, Oskar Kokoschka, Cuno Amiet e Carlo Carrà. Dopo la ristrutturazione di fine anni ’90, sono stati conservati e restaurati tutti gli elementi antichi, come i mobili, le lampade, le maniglie, le finestre a due battenti, opportunamente isolate acusticamente.

Il pezzo forte però è il Laurin bar. Non è un normale bar di albergo, ma un cuore pulsante della società locale e non solo, punto di ritrovo, e venue musicale dall’atmosfera unica. E’ decorato dagli affreschi di Bruno Goldschmitt del 1911 che descrivono i vari episodi della famosa leggenda di Re Laurino (ambientati su quel Catinaccio-Rosengarten che da Bolzano e da alcune stanze dell’hotel si vede bene). Anche l’originario salone dei signori, adibito a sala fumatori nel 2005, riporta agli splendori di un’epoca, con pavimento in parquet, pareti rivestite in legno, stucchi al soffitto, il camino, il tutto ancora originale. A me però piace moltissimo anche il parco di 4000 mq con la lounge esterna e una serie di piante ornamentali rare e rigogliose, pur se di inverno ovviamente è poco fruibile. Altra chicca, il ristorante Laurin, guidato dallo chef Manuel Astuto,  padre siciliano e mamma altoatesina, e quindi influenze mediterranee in cucina.

Il Parhhotel Laurin risale al 1910. Ma oggi è un luogo classico e moderno, tradizionale e fucina di novità. Nell’ovattata atmosfera stile Liberty e Jugendstil si inseriscono installazioni artistiche temporanee e permanenti, appuntamenti culturali, concerti e iniziative. Un hotel vivo che fa vivere la città. E che per noi sciatori non è troppo lontano dalle piste di Carezza, Obereggen, Renon e val Sarentino

I prezzi invernali? Da 152 a 328 euro la stanza doppia pernottamento e colazione, occupata in 2, con prezzi inferiori nel weekend! Della stessa proprietà anche il vicino hotel Greif, con splendidi tocchi di design.

Info: www.laurin.it