Ski tour Panorama part I: in val di Fassa piste gioiello da riscoprire


Nelle Dolomiti ci sono fior di stazioni sciistiche che hanno rischiato di perdere posizioni, a scapito delle solite ‘ricche e famose’, a causa di un fenomeno che potremmo definire di cannibalizzazione interna. Ben sappiamo che il Sella Ronda – splendida e irripetibile esperienza, ma non l’unica – è un polo di attrazione formidabile. Ma a costo di essere ripetitivi, l’invito è di non dimenticarsi delle più piccole ski aree vicine, rimaste leggermente staccate dal megasistema ‘4 passi’ e per questo penalizzate dalla massa degli sciatori.

E’ il caso di Vigo di Fassa e di Pera/Pozza di Fassa, stazioni di grande tradizione e fascino. Nonostante l’attrattività del colosso Sella Ronda, però, in questo tratto della trentina Val di Fassa sono stati capaci di mantenere un ‘senso’ alla ski area Ciampac Pozza Buffaure, accessibile sia da Alba di Canazei che da Pozza di Fassa e da non tanti anni collegata in quota attraverso i pascoli della val Jumela (collegamento a suo tempo discusso); e quindi alla Ski Area Catinaccio, su cui gravitano Vigo di Fassa, Pera di Fassa e Pozza di Fassa, grazie anche a una navetta fra le due aree (che sono sui versanti opposti dalla vallata).

Da una parte, infatti, vi è stato un riposizionamento sotto il marchio unico ‘Skitour Panorama’, lasciando intendere che lo sciatore può passare un’intera giornata qui e divertirsi a ‘viaggiare’ sugli sci, proprio come nei grandi comprensori. Dall’altra, però, diventa realtà il collegamento tra Alba di Canazei, dove termina la supernera del Ciampac, con il Col de Rossi e quindi Pecol-Belvedere. In pratica:  da Pozza di Fassa si potrà andare via sci e impianti ad Arabba, Marmolada, Alta Badia e compagnia. Si aprono orizzonti sciistici sconfinati, e ognuno potrà sbizzarrirsi a costruire il proprio ski safari. Mica male.

Sarà da vedere se questo aumenterà il traffico effettivo dei passaggi nello Ski Tour Panorama (è questo il fattore che fa guadagnare concretamente gli esercenti degli impianti a fune) oppure se a beneficiarne sarà solo (non è poco comunque) l’immagine complessiva dei paesi, che sarebbero finalmente percepiti come parte integrante del sistema Sella Ronda. E che quindi potrebbero vedere incrementate le presenze.

Da appassionati e amanti dei grandi collegamenti, la funifor 3S tra Alba e il Sella Ronda non potrà che essere salutato con gioia… Ma… a dire il vero lo Ski Tour Panorama andrebbe già bene così, con i suoi ‘solo’ 40 km di piste. Un po’ per la bellezza pura e semplice del contesto, come anche il nome lascia intendere: le Dolomiti più magiche, con la variante della parete sud della Marmolada, altrimenti sempre nascosta, del gruppo dei Monzoni (di natura un po’ diversa dalle Dolomiti, trattandosi di roccia di origine vulcanica). Un po’ perché il giro è impreziosito da almeno 4 piste gioiello che da sole meritano la giornata: grazie anche a una 'guida' di eccezione, l'istruttrice nazionale Giorgia Lorenz di Canazei (qui nella foto), recentemente ho avuto l'occasione di analizzare passo dopo passo (o meglio, curva dopo curva) tutti i tracciati: la citata nera del Ciampac  detta anche Pista del Bosco, 2,8 km, esposta perfettamente a nord, è assolutamente challenging; meno conosciuta, altrettanto entusiasmante, per caratteristiche diverse, è la Buffaure Panorama, 5,1 km,  solitaria, nel bosco, che invita a curvoni che seguono l’andamento naturale della pista. Un must delle Dolomiti, alla quale si perdona l’ultimo tratto di stradina in cui devi andare dritto e quasi spingere fino alla cabinovia di Pozza di Fassa. Leggermente isolata, la pista da competizione, Aloch (parentesi: qui basterebbe poco apparentemente per collegarla al resto). Ma la grande, grandissima sorpresa è nella Ski Area Catinaccio: da non perdere la Thoeni/Ciampediè – Vigo, 4,5 km estremamente vari. Tra l’altro, con la possibilità di prenderli direttamente con un recente tratto di pista di collegamento di 500 metri da Pra Martin, che permette di partire già in cima alla seggiovia Plan Pecei – Pra Martin, senza dover riprendere la lenta triposto del Ciampedie. Da non dimenticare infatti che la prima seggiovia (una quadriposto) serve anche il ‘muraccio’, breve ma intenso, della pista Tomba, 900 metri di picchiata! Il seguito, con approfondimento sulle piste nella part II di questo articolo sempre nella sezione 'La finestra dello skiwriter'. 

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