BARDONECCHIA: Chamois ski lancia il MAESTRO DI SCI 2.0

16 Aprile 2014


Bardonecchia (TO) – L’iniziativa porta la firma della scuola Chamois Ski con sede sul monte Jafferau a Bardonecchia: è nata ufficialmente – dopo settimane di messa a punto delle competenze e dopo l’aggiornamento professionale sull’utilizzo di smartphone, iPad e videocamere – una nuova figura, quella del maestro 2.0 di sci e di snowboard d’Italia. Durante la lezione il maestro coinvolge il cliente scattando foto, facendo video e scrivendo post da pubblicare online, così da prolungare l’esperienza fatta sulla neve oltre l’ora di lezione.

«Grazie all’ausilio della rete – commenta Giorgio Galetto, direttore dello Chamois Ski, classe 1963 – «la stagione della neve non s’interrompe mai, perché il rapporto con gli appassionati dello sci e dello snowboard a Bardonecchia può proseguire anche dopo la chiusura degli impianti di risalita su Facebook», il re dei social media con oltre 900 mila followers nel solo Piemonte di età compresa tra i 13 e i 64 anni.
L’ESPERIENZA PILOTA DELLO CHAMOIS DI BARDONECCHIA – «Giorno dopo giorno a partire dal 26 dicembre 2013 – prosegue Galetto – abbiamo dato vita a un vero e proprio “team 2.0” di maestri di sci e snowboard, il primo nel suo genere in Piemonte». Dopo settimane di riflessioni ed esperimenti lo Chamois ha messo a punto un metodo di lavoro, condividendo in rete foto, video e testi: «Il maestro di sci e snowboard dei nostri giorni – dice Galetto – ha un grande vantaggio competitivo rispetto al passato: quello, cioè, di avere nella tasca della tuta da sci o snowboard un vero e proprio pc quali sono oggi gli smartphone. Durante la stessa lezione è possibile filmare e fotografare i clienti, così da condividere questi materiali con loro».
ADDIO TEMPI MORTI DI SPOSTAMENTO SUGLI IMPIANTI – Galetto fa i conti con il tempo: «Non dobbiamo dimenticare che una buona parte del tempo della lezione è impiegato per risalire i pendii con gli impianti: durante il percorso sulle ovovie o sulle seggiovie è possibile condividere le immagini della discesa appena fatta dal cliente, così da poterla commentare insieme. Non esiste, infatti, miglior maestro che il confronto con se stessi: vedere la propria figura filmata o fotografata, scendere dalla montagna, è un’occasione per imparare dai propri errori e progredire tecnicamente».
LA CONDIVISIONE TRAMITE FACEBOOK – Le immagini e i video ripresi durante la lezione dallo Chamois Ski vengono postati in tempo reale su Facebook: «Abbiamo creato – racconta Tomas Pateri, socio fondatore dello Chamois Ski, classe 1982 – una vera e propria redazione diffusa con un desk centrale: i maestri scattano e filmano, inviando il materiale a un professionista dei nuovi media che, dopo averlo rivisto ed editato, lo pubblica sulla nostra pagina ufficiale di Facebook, Chamois Ski. In questo modo siamo in grado di prolungare virtualmente l’ora di lezione: ai tempi dei social media è impensabile pensare di terminare la lezione con una semplice stretta di mano. La lezione offline deve proseguire online mediante l’impiego dei nuovi social media».
MIGLIAIA DI FOLLOWERS, È SOCIAL ENGAGAMENT – La risposta dei clienti dello Chamois Ski è stata entusiasmante e, in appena un mese di lavoro, sono stati superati i mille followers sulla pagina Facebook, ottenendo 470 mila visualizzazioni, ricevendo più di 7 mila “mi piace” sui post e decine di recensioni positive scritte in 8 lingue differenti (italiano, inglese, spagnolo, portoghese, francese, russo, cinese, rumeno). A conclusione del primo trimestre di attività – prosegue Galetto – «abbiamo legato i clienti allo  Chamois Ski tramite Facebook, aumentando dell’11 per cento le ore di lezione fatte e gettando le basi per superare la stagionalità del nostro lavoro».  
MAI PIÙ STAGIONALITÀ PER IL MAESTRO 2.0 – Il lavoro sulla rete – concludono Galetto, Pateri e Valentina Busin, manager dello Chamois Ski – proseguirà infatti anche dopo la chiusura degli impianti di risalita a Bardonecchia: «L’esperienza positiva maturata online continuerà: giorno dopo giorno, dal 26 dicembre 2013, i nostri maestri hanno scattato oltre 6 mila foto con i clienti. Utilizzeremo queste immagini nei prossimi mesi, improntando il nostro storytelling su quello che gli esperti di marketing e di comunicazione chiamano “rosy memories”. Faremo cioè rivivere ai clienti, attraverso le immagini scattate sulla neve, l’esperienza vissuta in Alta Val di Susa assieme allo Chamois Ski, così da mantenere vivo il rapporto e prepararci a vivere una nuova stagione di sci e snowboard a partire dall’inizio del prossimo mese di dicembre, quando anche in Piemonte riapriranno gli impianti di risalita».

di Andrea Greco
16 Aprile 2014

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Commenti sull'articolo

Inviato da Marcello Desenzani il 16 Aprile 2014
Comment

Grandi,bellissima idea.
Ma,scusate la curiosità,come mai vi chiamate CHAMOIS SKI?
(Chamois,in francese"camoscio" è un paesino della Valtorurnenche)
Qualcuno potrebbe pensare che siete Valdostani!!!