MADESIMO - In arrivo 20 milioni per funifor Val di Lei e cabinovia

21 Novembre 2022


A Madesimo sono in arrivo quasi 20 milioni per il nuovo funifor che porterà gli sciatori in Val di Lei. Il via libera dalla Giunta di Regione Lombardia è arrivato con l'adesione alla proposta di "Patto territoriale per la promozione e lo sviluppo del sistema degli impianti e del territorio della Valchiavenna".

Oltre al funifor che andrà a sostituire l'attuale funivia che porta in Val di Lei e che serve il mitico Canalone, il progetto di rilancio prevede anche la realizzazione di una cabinovia in sostituzione della seggiovia Val di Lei - Groppera.

"Questa operazione è la più imponente fatta in Valchiavenna - ha spiegato Massimo Sertori, assessore a Enti locali, Montagna e Programmazione negoziata - ed è finalizzata alla realizzazione di due interventi infrastrutturali che rappresentano le esigenze e le priorità di intervento sostenibile per il territorio della Ski area Madesimo Campodolcino".

Il "Patto territoriale" prevede investimenti per 40 milioni di euro e vi parteciperanno anche la Comunità Montana della Valchiavenna e i Comuni di Campodolcino, Madesimo e Piuro. 19,6 di questi arriveranno dalla Regione Lombardia.

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di Redazione DoveSciare.it
21 Novembre 2022

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Commenti sull'articolo

Inviato da Un Maestro di sci il 24 Novembre 2022
Comment

Desidero esprimere una riflessione sull'articolo di cui all'oggetto premettendo che si tratta di una mia riflessione e non di polemica. Nel presentare un progetto simile avranno avuto di certo le loro ragioni che, però, non trovano consenso in molte persone con le quali mi sono confrontato.
Si tratta di una spesa ingente che, a mio parere, non gioverà in modo così sensibile come riportato su "SondrioToday.it" dalle dichiarazioni dell'Assessore a Enti locali, Montagna e Programmazione negoziata, Massimo Sertori: "Questo Patto, senza dubbio, determinerà ricadute positive sul territorio in termini di occupazione e di sviluppo economico e sociale del comprensorio. Continua l’impegno di sostenere economicamente gli interventi a favore dei territori interessati dalla presenza di comprensori sciistici, perseguendo gli obiettivi di promozione, sviluppo e di contrasto allo spopolamento delle aree montane”.
A mio parere basterebbe conteggiare quanti passaggi si rilevano durante la stagione invernale in Val di Lei per comprendere che tale spesa/intervento non sarà mai ammortizzato e il ritorno sarà infinitesimale. Si consideri che nei mesi più freddi (Dicembre e Gennaio) in pochi si avventurano in Val di Lei a causa delle temperature rigide e della presenza del sole per pochissime ore. Però desidero sollevare un dubbio invitando chiunque a fare una piccola riflessione su questo mio quesito. Nel presentare la stazione sciistica madesimina in una qualsiasi località italiana o estera si riuscirebbe a suscitare più stupore e interesse decantando la Val di Lei, sconosciuta a tutti, oppure illustrando agli ascoltatori che con gli sci ai piedi ci si potrebbe recare in Svizzera (collegandosi agli impianti di Splugen) a comprare il cioccolato o a bere una fresca birra, ecc? Credo che non ci sia partita e chiunque mastichi un pochino di marketing non avrebbe dubbi.
Dal punto di vista del ritorno ritengo irrefragabile che promuovere uno "Skipass internazionale" non tema alcun confronto con una Valle frequentata solamente per un quarto della stagione invernale dagli sciatori presenti anche per il grado di difficoltà che le piste presentano. In questo contesto la località "Andossi", che sarebbe attraversata dagli impianti per recarsi al confine con la Svizzera, diventerebbero il più grande campo scuola esistente forse su tutto l'arco alpino in quanto foriero di spazi adeguati a ciò permettendo di potere sviluppare l'area annessa in termini di ricettività e accoglienza. In termini di investimento si risparmierebbe e in termini di occupazione ... beh, valutate voi.
Secondo step? L'apertura del Passo Spluga tutto l'anno. Come fare? Ho le mie idee che però non rientrano in questo argomento. Con questi due piani allora si che si apporterebbe un valore aggiunto all'intera Valchiavenna, all'Alto Lago e alla Provincia di Sondrio ma ... "tanto vale".

ps: se necessario fornirò il mio nominativo che al momento non rivelo per ovvi motivi