DOLOMITI SUPERSKI - Si lavora per la stagione estiva: "Fondamentale che la filiera del turismo si metta in moto"

28 Aprile 2020

© Fotografia - www.wisthaler.com - Dolomiti Supersummer


Dal 10 marzo, giorno in cui sono stati chiusi gli impianti e le piste per l'emergenza Coronavirus, il Dolomiti Superski lavora per la stagione estiva. Stagione estiva che è alle porte anche se nessuno può ancora sapere esattamente quando inizierà e come sarà.

Normalmente il Dolomiti Supersummer vedrebbe l'apertura di ben 100 impianti di risalita per facilitare tutti, escursionisti, biker e semplici turisti nella fruizione delle montagne minimizzando il traffico di automobili. Purtroppo al momento non è possibile fare nessuna previsione ma è forte la convinzione che la montagna possa essere il luogo ideale per trascorrere le prossime vacanze non appena finirà il lockdown: "Siamo convinti che la montagna possa rappresentare ancora di più quest’anno, la vacanza ideale, grazie agli spazi infiniti nei quali potersi muovere, evitando assembramenti, all’aria pulita e fresca che conforta il fisico dopo mesi di confino", spiega Sandro Lazzari, presidente di Dolomiti Superski.

Per questo si lavora alla sistemazione dei sentieri e a tutte le opere necessarie ad accogliere i turisti nei prossimi mesi. Ma si pensa anche al prossimo inverno con la sostituzione di vari impianti tra cui i più significativi saranno la cabinovia di collegamento tra Cortina Tofana e Cinque Torri, la cabinovia Olang a Valdaora - Plan de Corones e la cabinovia Helmjet Sexten a sesto Pusteria.

“Ci stiamo impegnando affinché tutto possa funzionare. In questo momento di incertezza generalizzata vogliamo rappresentare un riferimento importante - ha commentato Marco Pappalardo, Direttore marketing di Dolomiti Superski - Sarà però necessario che le istituzioni collaborino in modo che le restrizioni in qualche modo vengano tolte o attenuate. Ciò dovrà riguardare l’intera filiera del turismo, a iniziare dalle strutture ricettive, nonché gli esercizi commerciali ed i servizi. Vedere gli alberghi che riaprono sarebbe un segnale importante. Non avrebbe senso far funzionare gli impianti se i turisti non hanno la possibilità di alloggiare nelle valli. È fondamentale che l’intera filiera sia messa in grado di lavorare, omogeneizzando il più possibile le regole a livello regionale, in quanto il nostro territorio spazia tra il Trentino, l'Alto Adige e il Veneto“.

 

di Redazione DoveSciare.it
28 Aprile 2020

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