Skt. Moritz part 3 - Skisafari Corvatsch


di Fabio Bottonelli

Di nuovo in pista a St. Moritz! Abbiamo visto che il Corviglia è “super sci” in campo aperto, a vocazione agonistica, ma è anche leisure, sole e mondanità. E l’altro versante? Il Corvatsch-Furtschelass, dall’altra parte, è forse ancora più movimentato e impegnativo, con un’esposizione generale tendente a nord ovest che favorisce la qualità della neve. Possiamo salire da Surlej vicino a Silvaplana o più avanti da Furtschellas, poco fuori Sils Maria. Scelgo la seconda opzione, poi capirete perché. A tappeto, proverò tutte le piste e i collegamenti relativi, come sempre faccio in queste occasioni di esplorazione di comprensori. Panorama da non credere, salendo in funivia, sui laghi di Sils, verso i passi Maloja e, di fronte, Julier e il Piz d’Err. Mi scaldo in alto sulle piste tecniche della seggiovia Furtschellas, al cospetto di tale maestosa vista. Mi sposto ora verso Surlej stando alto in una stradina a mezza costa fa massi e mammelloni di neve, e mi ritrovo sulla rossa Curtinela. La faccio fino in fondo. Però la voglio ripetere, perché secondo me è la più appagante della ski area: permette belle carvate in sicurezza. Poi è la volta della rossa Chastelets, servita dalla seggiovia Alp Surlej. Ed ecco che ora è il momento della salita in vetta del Corvatsch a circa 3300 m, raggiunta dal secondo tronco della funivia. Vista Bernina da una parte, al di là del solco della val Rosegg, e… il resto del mondo dall’altra. Pranzo ‘sospesi’ accanto alle vetrate panoramiche del ristorante in quota, dove c’è la curiosità di una distilleria di whisky e altri liquori più alta del mondo (forse). Sorpresa: il ristorante è di alta qualità, non una tourist trap.

La giornata finisce in bellezza: dalla cima del Corvatsch si intrecciano una serie di piste rosse top in ambiente selvaggio che mi portano di nuovo verso valle per raggiungere la seggiovia Gland’Alva, che sembrerebbe la più isolata alla fine del comprensorio. Sorpresa! Alla sommità, siamo a 2643 m, scopro un gioiello: dietro, inizia la selvaggia, lunga discesa di 9 km che terminerà verso St. Moritz Bad. Si chiama Hahnensee (n. 5), classificata nera. Non una normale sciata, ma una specie di gita-avventura fra boschi radi, dove non si trova nulla (no impianti, no incroci di piste), a parte il rifugio omonimo. In teoria, sciando la mattina qui al Corvatsch e passando poi di là al Corviglia arrivati in fondo a questa Hahnensee, si può disegnare in un solo giorno il circuito dello skisafari dei 2 comprensori. Una sciata continua di 44 km. Io però consiglio di dedicarsi un giorno con calma all’uno (vedi la part 2 precedente di questo articolo) e un giorno all’altro. Anche perché da qui in fondo non c’è ritorno verso il Corvatsch ma bisogna prendere gli efficienti mezzi pubblici (o risalire appunto da St. Moritz Bad con la funivia Signal: si può fare!).

Un altro comprensorio fondamentale, staccato dai primi due, assolutamente da provare, è il Diavolezza-Lagalb, lungo la strada del Bernina: due funivie ‘secche’, come una volta (però moderne), lunghe lunghe, e pistoni interminabili caratterizzati da cambi di pendenza. Grandioso paesaggio di alta montagna (Bernina e Piz Palu in primis), con il ghiacciaio quasi himalaiano Mortertatsch che, visto dall’alto del Diavolezza, lascia a bocca aperta.  Quando ci sono le condizioni è possibile la discesa fuoripista di 10 km lungo il ghiacciaio stesso.

Dall’altra parte, la funivia del Lagalb ci apre la possibilità di piste ripide e fuoripista. La nera tocca gli 86% è la discesa più ripida dei Grigioni. Anche da qui, dalla vetta c’è una gran vista: sulla Val Poschiavo svizzera e la Valtellina italiana e  – in valle – sul Lago Bianco, dove passa il Trenino Rosso del Bernina, patrimonio dell’UNESCO. E se uno pensasse che i ristoranti siano l’unica cosa su cui sorvolare… e invece no. Sia quello alla partenza e che quello all’arrivo al fascino retrò abbinano elevata qualità di piatti tradizionali svizzeri e dolci.

E infine, chicchina: tornando di nuovo nell’altro versante, l’esperienza top è Glüna Plaina, la luna piena… (prossimo giro 22 febbraio e 23 marzo): funivia e ristorante Berghaus Diavolezza aperto, e possibilità di sciare di sera sulla lunga pista del Diavolezza nel bagliore  della neve e dei ghiacciai, mentre scintilla la vetta del Palu. Con la luce naturale della luna… Magico.



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